Fumare è come assumere sostanze radioattive ed ecco perché

Fumare è come assumere sostanze radioattive ed ecco perché

Non fumare, nemmeno passivamente, è il primo passo per stare lontani da neoplasie, malattie cardiovascolati, patologie della pelle e del cavo orale.

Ogni anno, il fumo in italia causa circa 80.000 morti, perché in grado di scatenare patologie cardiovascolari, pneumologiche e neoplastiche.

Fumare 20 sigarette al giorno per un anno, equivale a sottoporsi a 20 RX al Torace P-A, praticamente, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, è come assumere sostanze radioattive.

Il “vizio di fumare” si acquisisce troppo precocemente e si consolida in una vera e propria dipendenza durante gli anni di frequenza scolastica, tra i 12 e i 18 anni.

Perciò, uno dei principali problemi è prevenire “l’inizio”.

Gli esperti infatti spiegano che, troppo spesso gli sdulti, soprattutto in famiglia, danno cattivi esempi, in quanto fumano vicino ai loro figli senza farsi troppi problemi e senza capire che anche il fumo passivo provoca danni enormi.

Pensate che per i bambini, è devastante anche solo l’odore di fumo che impregna gli oggetti di casa.

Oltre al CO (gas velenoso incolore e inodore che si forma con la combustione del tabacco e arrivando direttamente nei polmoni attraverso il sangue e nessun filtro è in grado di trattenerlo.

Ci sono tutta una serie di veleni che vengono scatenati dall’accensione di una sigaretta.

Nel fumo di tabacco vi sono più di 4800 sostanze pericolose, tra cui gas irritanti, sostanze radioattive, veleni che attaccano le cellule nervose o i polmoni e tra di esse più di 90 cancerogene.

Nel fumo passivo vengono ispirate le stesse sostanze nocive, anche in concentrazione maggiore che in quelle inalate e da un fumatore.

I principali danni del tabagismo

Per convincere i giovani a non fumare, si potrebbe partire da problemi che si manifestano subito, all’esterno: i tanti guai che il fumo causa al cavo orale, pelle e denti.

Scordatevi il sorriso smagliante degli anni d’oro già dopo qualche anno.

La bocca, in quanto porta d’ingresso del fumo, sarà la più danneggiata: aumentano il tartaro, le carie e le infiammazioni gengivali.

Il fumo di sigaretta diminuisce l’ossigeno presente nelle gengive.

Inun ambiente con poco ossigeno, sopravvivono solo i batteri più aggressivi presenti nella placca e responsabili delle forme più gravi di parodontite.

I risultati sono l’auemento della mobilità dentaria, il ritiro delle gengive e la precoce perdita dei denti, che nei forti fumatori è ben 3 volte più probabile che nei non-fumatori.

Sono guai seri anche per chi utilizza impianti dentari perchè il tabacco peggiora e rallenta la guarigione delle ferite da chirurgia orale.

Il fumo, oltre ad influenzare negativamente le difese riduce la percentuale di ossigeno nel sangue e la ridotta ossigenzazione dei tessuti anche di quelli orali, alterando i processi di guarigione.

Un altro danno del fumo che può inificiare le relazioni interpersonali è l’alitosi.

Uno sgradevole odore può tormentare i fumatori e chi sta vicino a loro.

I figli dei fumatori sviluppano carie in età precoce e se le madri fumano in gravidanza possono nascere bambini con gravi difetti congeniti.

Intossicarsi con le sigarette provoca atero-sclerosi sotto forma di infato cardiaco, ictus cerebrale, emorragia cerebrale, trombosi e invecchiamento precoce.

Tra i tumori più frequenti c’è quello al cavo orale: oltre l’80% di tutti i carcinomi orali è attribuibile all’uso di tabacco. Il cancro orale include quello del labbro, della lingua, della gengiva, delle mucose della bocca, dell’oro-faringe.

Ne sono interessati anche i fumatori passivi.