I DANNI DEL FUMO SUI BAMBINI
Milioni di bambini ogni giorno sono esposti ai danni devastanti del fumo passivo. Il fumo passivo intossica gli ambienti chiusi con nicotina, sostanze irritanti, tossiche e cancerogene, tanto da essere il principale inquinante di tutti gli ambienti chiusi.
Oltre al fumo passivo, miscela costituita dal fumo derivante direttamente dalla sigaretta accesa e da quello esalato dai polmoni dei fumatori, recentemente è stata individuata una nuova forma di esposizione a fumo passivo, denominata ‘fumo di terza mano’. Questo consiste in una miscela di inquinanti che, una volta consumata la sigaretta, si deposita sulle superfici e nella polvere degli ambienti.
L’esposizione a fumo passivo ha gravi effetti sulla salute dei bambini, i quali, inoltre, sono più sensibili degli adulti ai suoi effetti nocivi. I maggiori rischi da esposizione riguardano in particolare la salute respiratoria.
Per parecchi anni si è ritenuto che il fumo di sigaretta avesse un effetto soppressivo sul sistema immunitario. In realtà sembra che gli effetti causati dall’esposizione a fumo passivo sulle risposte immunologiche siano ben più complessi. È stato infatti suggerito che l’esposizione a fumo possa, da un lato, sopprimere la risposta Th1-mediata, dall’altro esasperare la risposta di tipo Th2, specie quando l’esposizione avviene nel corso della gravidanza. L’esposizione a fumo di tabacco può incrementare i livelli di IgE e favorire la produzione di citochine proallergiche come la TSLP (thymic stromallymphopoietin), la quale sembra esaltare la risposta Th2 attraverso un’aumentata espressione del ligando di OX40 sulle cellule dendritiche ed ha un ruolo critico nello sviluppo della flogosi allergica. Il fumo passivo può inoltre incrementare la permeabilità dell’epitelio mdelle vie respiratorie e ridurre contestualmente la clearance mucociliare, promuovendo così la penetrazione degli allergeni nonché il rilascio di istamina dai basofili subepiteliali. Pochi studi hanno valutato l’influenza del fumo passivosullo sviluppo della sensibilizzazione allergica. Uno studio condotto nel 2001 ha dimostrato un’aumentata concentrazione di eosinofili, IL-5, IL-2 e GM-CSF e livelli ridotti di INF-γ nel lavaggio broncoalveolare di topi sensibilizzati a OVA ed esposti a fumo di seconda mano.
Precedentemente lo studio di Kulig e collaboratori aveva dimostrato che l’esposizione a fumopassivo prima e dopo la nascita può promuovere la sensibilizzazione ad allergeni, soprattutto alimentari, ai quali i bambini venivano routinariamente esposti.
Risultati simili sono stati riportati, dieci anni più tardi,dallo studio di Lannero che ha riscontrato un’associazione fra “environmental tobacco smoke”(ETS) e sensibilizzazione ad allergeni alimentari (OR 1,46; 95%CI 1,11-1,93) eindoor (gatto: OR 1.96; 95% CI 1,28-2,99 e muffa: OR 3,24; 95% CI 1,29- 8,12), secondo una modalità dose dipendente.
Da segnalare, infine, un recente studio in cui è stato dimostrato un rischio aumentato di sensibilizzazionead epiteli di animali (cane, gatto, animali da fattoria)in bambini esposti a fumo passivo durante la gravidanza, mentre non sono stati riscontrati effetti significativi in bambini esposti dopo la nascita.
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