Fumare in gravidanza: i rischi che non puoi evitare
Secondo dati resi noti dall’Osservatorio Fumo, Alcool e Droga dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), il 30% delle fumatrici italiane in gravidanza, anche se il ginecologo le informa sui rischi in cui può incorrere il nascituro, non smette di fumare, nonostante cerchi di ridurre la quantità di sigarette.
Fumare in gravidanza è una delle peggior cose che potreste fare al vostro bambino. Smettendo, lo proteggi dai rischi di unparto prematuro e dai rischi della morte fetale o della morte in culla che da problemi ai polmoni, causa danni alle cellule e ritarda la loro crescita.
A confermarlo sono anche degli studi condotti sui bambini nati da madri fumatrici, le quali hanno riscontrato problemi di salute di varia natura.
Eppure soltanto 7 future mamme su 10 smettono davvero durante la gravidanza.
Fumare in gravidanza: proteggi il tuo bambino dal cancro
Fumando, i genitori contribuiscono ad aumentare il rischio per il loro figlio di ammalarsi di cancro.
In particolare, sono molto soggetti ai tumori al naso.
I tumori nei bambini di genitori che fumano sono anche stati oggetto di uno studio del Centro tedesco di riscerca sul cancro.
I ricercatori hanno valutato i dati del registro svedese del cancro, il quale raccoglie tutti i casi di cancro verificatisi nelle famiglie svedesi nel corso delle generazioni.
I risultati sono allarmanti:
- Se la madre fuma, il rischio di ammalarsi di cancro alle vie respiratorie o alla vescica è una e mezzo più alto;
- Il rischio del cancro al naso è quasi quatttro volte maggiore;
- Il rischio del cancro ai polmoni è di 1,7 volte.
La vescica e i reni sono particolarmente esposti alle sostanze cacerogene in fase di crescita mentre il rischio di cancro al naso è attribuito dai ricercatori al fumo passivo respirato durante l’infanzia.
Fumare in gravidanza: i principali danni provocati dal fumo passivo
Sono 5 i principali danni provocati dal fumo passivo prima nel feto e poi nel bambino:
- Minore peso alla nascita: il peso del bambino può essere inferiore da 200 a 500g, a seconda del numero di sigarette fumate dalla madre. Un fattore che si tradurrà in altezza media, a sviluppo compiuto di circa un centimetro in meno rispetto ai suoi coetanei.
- Una maggiore frequenza dei parti prematuri con un’importante incidenza sul peso del bambino alla nascita, inferiore rispetto alla media.
- Maggiore rischio di infezioni neonatali e un aumento di infezioni respiratorie e cutanee durante l’adolescenza e l’età adulta.
- Possibili alterazioni dello sviluppo psicofisico con una maggiore incidenza di problemi comportamentali e di socializzazione.
- Maggiore incidenza di tumori infantili.
Cosa succede al tuo corpo se smetti di fumare in gravidanza
Già da poche ore dopo lo stop al fumo, il corpo materno si “riorganizza”: dopo 20 minuti si ha una riduzione del battito cardiaco e della pressione sanguigna, dopo 8 ore il contenuto di monossido di carbonio nel sangue diminuisce e dopo 24 ore anche il rischio di infarto cardiaco della madre è inferiore.
Il feto beneficia fin da subito della nuova condizione in quanto riceve un’adeguata quantità di ossigeno e nutrimento e il suo sviluppo non viene ostacolato da nicotina e sostanze chimiche.
Scrivi un commento