Fumare poco non fa male? un mito da sfatare!

“Quante sigarette posso fumare al giorno senza farmi del male?, Se ne fumo meno di dieci non ci sono problemi per la salute?, fumare poco non fa male?”

Eccole qui, le domande che si pone la gente solo per il piacere e la scusa di poter fumare lo stesso.

Resta tuttavia diffusa l’idea che fumare poco non fa male, anzi è come se non si fumasse affatto.

Fumare poco non fa male? sfatiamo il mito!

E’ arrivata una nuova conferma che dimostra che non è affatto così e arriva dall’ultimo studio del National Cancer Institute (NCI) pubblicato su JAMA Internal Medicine.

Ebbene, per coloro che nel corso della vita hanno fumato regolarmente una media di meno di una sigaretta al giorno, il rischio di morte prematura è comunque maggiore del 64%, rispetto a coloro che non hanno mai fumato.

La percentuale ovviamente aumetna all’87% per chi ha fumato abitualmente tra una e dieci sigarette.

L’esito quindi è che fumare poco non fa male: smettere fa la vera differenza. Un rischio che diminuisce per gli ex fumatori leggeri e, prima si smette meglio è.

Le conseguenze del consumo di tabacco sono state ampiamente studiate a partire dai primi anni 70 del secolo scorso.

Da allora il fumo è stato associato al cancro al polmone. Nonostante questo vi erano meno informazioni per quanto riguarda i fumatori leggeri, il che ha portato molti a pensare che fumare poco non fa male e che non è rischioso.

Quantificando il rischio per diverse cause di morte su un grosso campione, quasi di 300.000 persone, gli scenziati hanno dimostrato che non è per forza così.

Coloro che nella vita avevano fumato regolarmente una media inferiore ad una sigaretta al giorno, il rischio di ammalarsi di tumore ai polmoni rispetto a un non fumatore era nove volte maggiore.

Passando poi a 12 volte per chi di sigarette ne aveva fumate, regolarmente, tra una e dieci al giorno.

“Fumare poco” in Italia

Come affermano i dati DOXA nel rapporto il fumo in Italia, il numero dei “fumatori leggeri” in Italia è in aumento.

Il dato nel  2015 era del 16,7% dei fumatori, ad oggi è del 23,6%.

Oltre il 70% dei fumatori ha iniziato tra i 15 e i 17 anni, il 23,8% ancora prima dei 15, perciò in una fascia d’età critica per dare il via e consolidare il tabagismo.

Ora che è stato chiarito che non è vero che fumare poco non fa male, il prossimo step sarà rendere più dettagliate le differenze tra la frequenza di utilizzo nei fumatori leggeri.

Inoltre andrà indagato il consumo di tabacco nella popolazione più giovane, discriminando la ricerca su gruppi particolari tra cui le minoranze etniche per avere un quadro ancora più ampio.

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