I DANNI DEL FUMO PASSIVO
Fumo passivo avviene con l’esposizione a fumo di seconda o terza mano dopo la nascita, respirando aria che contiene sostanze tossiche che risultano dalla combustione dei prodotti del tabacco e l’esposizione nell’utero a sangue materno contaminato dalla combustione della sigaretta.
Il fumo che viene respirato dai polmoni può essere di due tipi:
- Fumo primario chiamato anche fumo attivo, inalato direttamente dal fumatore
- Fumo secondario è noto come fumo passivo, è causato dallo spegnimento graduale della sigaretta nel posacenere e dall’espirazione del fumatore attivo. È chiamato anche “fumo passivo”. Viene inalato involontariamente dalle persone che vivono a contatto con uno o più fumatori e rappresenta il principale inquinante degli ambienti chiusi.
La maggior parte delle sostanze presenti nel fumo principale si forma durante la combustione. I costituenti di fumo principale e collaterale sono molto simili, ma ci sono importanti differenze nei loro rapporti di emissione nell’aria: infatti il modo in cui la sigaretta brucia durante e tra le aspirazioni risponde a criteri fisici e chimici diversi.
Il fumo principale si origina durante l’inalazione a una temperatura di circa 800 – 900°C, più elevata rispetto al fumo collaterale (600°C) causa dell’aumento dei livelli di ossigeno che passa attraverso la sigaretta. Inoltre il primo ha un pH di 6.0 – 6.7, più acido del secondo (pH 6.7-7.5). Il processo di combustione che genera il fumo collaterale produce inoltre particolati (PM) di dimensioni molto inferiori, con la presenza di molti carcinogeni e tossine a concentrazioni più alte.
Tuttavia la diluizione, le reazioni chimiche, la deposizione e altri processi di rimozione possono diminuire la concentrazione di costituenti SHS trasportati nell’aria, alterare la distribuzione delle dimensioni delle particelle sospese e modificare chimicamente alcuni dei costituenti SHS più reattivi. Fumo di terza mano comprende tutte quelle sostanze che sono emesse nuovamente nell’aria, provenendo da superfici solide, dove erano state depositate durante il fumo.
Ricerche scientifiche dimostrano che il fumo passivo provoca:
- cancro: negli Stati Uniti il fumo passivo è considerato tra i carcinogeni di classe A, per i quali non esiste un livello di esposizione senza rischi.
- malattie respiratorie croniche: le più frequenti sono asma e bronchiti e BroncoPneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
- patologie cardiovascolari: il fumo passivo produce l’aggregazione delle piastrine del sangue che diventa più denso e diminuisce la velocità del flusso coronarico. Può causare lesioni al rivestimento dei vasi sanguinei e modificare la frequenza cardiaca, aumentando così il rischio di infarto cardiaco.
- 150.000-300.000 polmoniti e bronchiti nei bambini sotto i 18 mesi e 15.000 ricoveri in ospedali pediatrici ogni anno solo in Italia.
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