In America si sta per accendere una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda i rischi del fumo fra i giovani.

Ma per spiegare cosa sta succedendo, dobbiamo fare un passo indietro, MOLTO indietro.

L’uomo Marlboro era un robusto cowboy utilizzato nelle campagne pubblicitarie sul tabacco per le sigarette Marlboro. Negli Stati Uniti, dove ebbe origine la campagna, fu utilizzata dal 1954 al 1999. Gli annunci pubblicitari erano originariamente concepiti come un modo per divulgare le sigarette filtrate, che all’epoca erano considerate femminili. La campagna pubblicitaria Marlboro, creata da Leo Burnett Worldwide, è considerata una delle campagne pubblicitarie più brillanti di tutti i tempi.

Ha trasformato una campagna femminile, con lo slogan “Mild as May”, in una campagna maschile, nel giro di pochi mesi. Lo slogan “Vieni nel Paese di Marlboro” prometteva a ogni uomo comune la prospettiva di trasformarsi in, o almeno associarsi, a un cowboy robusto e macho semplicemente accendendo questo prodotto.

Come puoi ben immaginare, questo ha avuto effetti drastici! Un certo numero di modelli che hanno interpretato Marlboro Man sono morti di malattie legate al fumo, ma non solo!

I consumi di sigarette aumentarono vertiginosamente e purtroppo presero piede anche tra i giovani. Infatti i ragazzi vedevano nel Cowboy la figura da eroe dei fumetti che loro leggevano quotidianamente, e per emularli in tutto e per tutto, iniziavano a fumare anche loro.

Fortunatamente ora è vietato alle società che producono sigarette di farsi pubblicità. Questo per evitare appunto di attaccare fasce meno protette della popolazione.

Una battaglia infinita: I rischi del fumo fra i giovani

Ma la storia non è finita, arriviamo infatti ai giorni nostri. Un articolo di Harvard Magazine infatti intitola così: “La resurrezione dell’uomo Malboro

Se è vero che per limitare i rischi del fumo sui giovani si è bloccata la pubblicità, è vero anche che negli ultimi anni la società ha fatto molti passi avanti.

Harvard Magazine non solo attacca le sigarette elettroniche, che più che un deterrente si stanno dimostrando una forma di avvicinamento per i giovani al fumo. (Come abbiamo già visto qui)

Poi attacca però va più in profondità e attacca anche YouTube e Netflix.

Se è vero che limitare le pubblicità, limita anche la popolarità delle sigarette fra i giovani. Dobbiamo anche prendere atto che ormai la pubblicità si è evoluta. I giovani passano più tempo sulle piattaforme digitali, ed è lì che andrebbe attaccata la normalizzazione del fumo.

Qual è la soluzione migliore per limitare i rischi del fumo fra i giovani?

Staremo a vedere come questa campagna andrà avanti.

Ma come possiamo limitare il fumo tra i nostri giovani?

DOBBIAMO smettere di far percepire il gesto del fumare come normale! Per questo se hai amici o parenti che fumano oggi è più importante che mai aiutarli a farli smettere.

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